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Scegliere la legna da ardere: quali mosse adottare per comprare la migliore legna in bancali

Al momento di decidere quale legna in bancali acquistare non è così facile identificare la legna da ardere migliore

 

Chiunque possieda un camino o utilizzi una stufa a legna per soddisfare il riscaldamento della propria abitazione sa bene quanto sia importante fare attenzione a quale tipo di legna in bancali comprare sul mercato. Rientrando nella categoria delle biomasse energetiche, la legna da ardere offre i vantaggi che caratterizzano le fonti di energia rinnovabile: un risparmio considerevole sul costo delle forniture, il rispetto dell’ambiente e se si sa scegliere una buona legna in bancali anche il rendimento della propria stufa è garantito.

 

Per anni numerose famiglie italiane, in particolare quelle residenti nei piccoli centri montani di provincia, hanno avuto la possibilità di procurarsi la legna da ardere per il fabbisogno di calore in modo autonomo, servendosi degli alberi presenti nei propri terreni privati oppure rivolgendosi a parenti o amici che ne erano in possesso. E probabilmente proprio grazie a questa tradizione sempre più italiani si stanno convertendo alle biomasse energetiche per soddisfare il riscaldamento delle proprie abitazioni. Stando alla Relazione sulla situazione energetica nazionale del 2017 pubblicata dal Ministero dello sviluppo economico (= MSE), le biomasse energetiche risultano le fonti di energia rinnovabile più utilizzate dagli italiani per uso residenziale, in particolare la legna da ardere e il pellet. Tuttavia, anche per il MSE è difficile analizzare nei dettagli il mercato della legna da ardere in Italia: a fronte di un consumo di 25 milioni di tonnellate di legna da ardere in Italia, gli analisti del MSE tendono a quantificare in 2,5 milioni di tonnellate il legname proveniente dai boschi nazionali. Se ne deduce che per arrivare ai 25 milioni di tonnellate di consumo, gli italiani si servono o di fornitori stranieri oppure di quello scambio tra privati difficilmente rintracciabile dagli analisti di settore.

 

L’uso residenziale non ha l’esclusiva sul consumo di legna da ardere: pensiamo infatti a tutte le pizzerie italiane con forno a legna e alla relativa domanda di legna in bancali che comporta un esercizio come questo. Ma se da un lato acquistare legna da ardere è un indiscutibile vantaggio tanto per le famiglie quanto per i commercianti, al momento di decidere quale legna in bancali acquistare non è così facile identificare la legna da ardere migliore. Vediamo allora come districarci nella scelta.

 

La certificazione della legna da ardere

 

In Italia esiste un marchio di certificazione per la legna da ardere, per il cippato e per le bricchette: Biomassplus. Biomassplus è un marchio di certificazione creato dall’Associazione Italiana Energie Agroforestali (=AIEL) e dall’Ente Nazionale Meccanizzazione Agraria (=ENAMA). Biomassplus assicura la trasparenza del mercato della legna da ardere lungo tutta la filiera di produzione, in conformità al Regolamento EUTR 995/2010. Biomassplus assegna a produttori e distributori codici identificativi univoci e si assicura che questi immettano sul mercato biocombustibili legnosi realizzati attraverso una produzione che garantisca un risparmio di emissioni di CO2 equivalente almeno pari al 70% rispetto a quello prodotto del gas naturale, a parità di energia producibile. La qualità della legna da ardere certificata è ripartita in quattro classi: classe A1+, A1, A2 o B. Le aziende certificate da Biomassplus sono assegnate alle diverse classi di qualità in base a questi requisiti:

 

 

A1+

A1

A2

B

Responsabile della qualità

       

Adeguatezza mezzi per la trasformazione e movimentazione

       

Controlli interni su qualità prodotto e qualità del prodotto conforme alla classe certificata (norma ISO 17225)

       

Adeguato stoccaggio della materia prima

       

Adeguati spazi per lo stoccaggio e la movimentazione del prodotto finito, separato in base alla qualità

       

Adeguatezza del sistema di imballaggioo impacchettamento

       

Infrastuttura coperta per lo stoccaggio del prodotto finito

       

Sistema di essiccazione e vagliatura

       

 

Sul marchio di qualità Biomassplus troviamo: l’indicazione della norma ISO 17225 (per la legna da ardere ISO 17225-5); l’indicazione del tipo di biomassa; l’indicazione della classe di qualità; il codice identificativo dell’azienda certificata (P=produttore, D=distributore; sigla del Paese; numero progressivo di certificazione).

 

E quando manca la certificazione?

 

Nel caso in cui non sia presente un marchio di certificazione, potrebbe risultare complicato valutare in modo autonomo la legna in bancali di migliore qualità. Su cosa si deve porre l’attenzione per evitare di cadere in facili delusioni?

 

Innanzitutto, è bene assicurarsi che la percentuale di umidità della legna sia il più vicino possibile al 20%: questo infatti è il tasso di umidità del legname maggiormente indicato per un’ottima combustione. Naturalmente, più la percentuale di umidità sarà elevata, meno potere calorifero avrà la legna acquistata. Per ottenere una percentuale di umidità vicina al 20% la legna deve essere fatta essiccare per 1-2 stagioni. Bisogna poi accertarsi che la legna non sia stata trattata o verniciata. Se il legname deriva da trattamenti chimici, le emissioni durante il processo di combustione rischieranno di danneggiare le stufe, depositando fuliggine o catrame, oltre a rappresentare un rischio per la salute.

 

Ecco infine altri pratici consigli per riconoscere facilmente la legna in bancali di migliore qualità:

 

  • lo spessore della legna deve essere di 7-10 cm e la lunghezza non dovrà superare quella della camera di combustione della stufa che si andrà a utilizzare. Evitare di scegliere tondini interi: in questo caso il legno intero ostacolerà il passaggio d’aria al suo interno, compromettendo il processo di combustione;
  • più alta è la superficie di legna tagliata, maggiore sarà la resa;
  • scegliere la legna in base al colore: a un colore scuro corrisponde un legno secco;
  • la legna secca risulta più leggera di quella fresca.
  • Per quanto riguarda le tipologie di legna migliore si consiglia un tipo di legno duro. Per il riscaldamento della casa il faggio, il carpino e la quercia sono i più adatti.

 

Scritto da Jacopo Marenghi

 
Categoria di Biomassa: 
Legna da ardere

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Pubblicato da Yuri Isoldi