
Conto termico 2.0 e incentivi alla rottamazione di vecchi impianti
Ven, 29/09/2017 - 16:47 0 commenti 7773 views
L'autunno è iniziato ufficialmente da qualche giorno e la maggior parte di noi comincia a pensare al riscaldamento in vista dell'inverno; c'è chi si è già procurato la legna da ardere e chi ha fatto scorte di pellet con l'offerta prestagionale. Oltre ai combustibili, però, è bene verificare lo stato di salute delle nostre stufe, caldaie, termocamini. I consumatori più attenti sapranno già che, qualora fosse necessario, il nuovo Conto Termico 2.0 dà la possibilità di sostituire i vecchi impianti recuperando fino al 65% dell'importo speso.
Ma che cos'è il Conto Termico 2.0? e come si può accedere all'incentivo?
Conto Termico 2.0: non solo per impianti di riscaldamento
Prima di qualsiasi definizione, è bene chiarire subito un punto essenziale. Molto spesso si pensa erroneamente che gli incentivi erogati dal Conto Termico 2.0 riguardino soltanto gli impianti di riscaldamento; in realtà, questa è solo una parte delle agevolazioni previste nella più ampia ottica dell'efficientamento energetico di abitazioni e strutture in generale. Oltre che per la sostituzione di stufe, caldaie e termocamini, infatti, gli incentivi riguardano l'erogazione di rimborsi per isolamenti di muri e coperture, sostituzione chiusure finestrate, illuminazioni interne e addirittura il rilascio della documentazione relativa alla Diagnosi Energetica e all'Attestato di Prestazione Energetica (APE).
La normativa che disciplina il settore è il DM 16.02.2016 (entrato in vigore il 31 maggio 2016): con specifico riferimento agli impianti di riscaldamento, è stato semplificato il sistema di incentivazione mirato alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili, tra cui rientra anche la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di generatori di calore alimentati a biomassa fino a 2MWt.
Cosa si intende per "sostituzione"?
Il Conto Termico 2.0 definisce come "sostituzione" la rimozione di un vecchio generatore e l'installazione di uno nuovo, di potenza non superiore al 10% della potenza del generatore sostituito, destinato a erogare energia termica alle medesime utenze.
Tuttavia, qualora l'impianto sostituito risulti insufficiente per coprire i fabbisogni di climatizzazione invernale richiesti, è possibile accedere agli incentivi anche per un impianto potenziato oltre la soglia del 10% (fermi restando i limiti di potenza previsti dal Decreto), purchè il corretto dimensionamento del nuovo impianto sia adeguatamente giustificato nell'asseverazione del tecnico abilitato.
Più nello specifico, gli interventi ammessi riguardano tutti gli edifici esistenti, sia pubblici che privati (devono essere accatastati o deve essere stata presentata la domanda di accatastamento), fabbricati rurali esistenti e serre. Le suddette operazioni possono rientrare in tre categorie specifiche:
- sostituzione di generatori alimentati a gasolio, olio combustibile, carbone o biomassa, con generatori a biomassa;
- sostituzione di generatori alimentati a GPL, con generatori alimentati a biomassa, limitatamente alle sole aziende agricole e imprese forestali, in area non metanizzata e con bonus emissioni Ce=1.5. Il coefficente premiante "Ce" viene rilasciato dal fabbricante dell'impianto e può incrementare l'incentivo del 20% (Ce=1.2) o del 50% (Ce=1.5) per i generatori più virtuosi in termine di emissioni di polveri;
- nuova installazione di generatori a biomassa, limitatamente alle sole aziende agricole e imprese forestali.
Chi sono i soggetti ammessi e quali sono adempimenti richiesti?
Le agevolazioni previste dal Conto Termico 2.0 possono essere richieste da:
- soggetti privati: persone fisiche, soggetti titolari di reddito di impresa o di reddito agrario, ma anche ONLUS, parrocchie ed edifici di culto;
- pubbliche amministrazioni;
- ESCo (Energy Service Company).
Affichè si abbia accesso all'incentivo, deve essere conservata tutta la documentazione tecnica riguardante l'intervento insieme alle fatture di acquisto della biomassa. Oppure, limitatamente ai casi ammessi, occorre essere in possesso di un'autodichiarazione per le biomasse autoprodotte. La normativa di riferimento fornisce indicazioni precise anche sulla tipologia di biomassa da utilizzare nei nuovi impianti; in particolare, per i generatori a pellet deve essere usato solo pellet certificato secondo la ISO 17225-2, classi A1 e/o A2. Infine, i soggetti richiedenti devono impegnarsi ad eseguire una manutenzione almeno biennale sia del generatore che del sistema fumario.
Come si calcola l'incentivo? e come viene erogato?
L'incentivo erogato dal Conto Termico 2.0 è calcolato tenendo conto di:
- potenza nominale del generatore;
- zona climatica;
- bonus emissioni Ce.
Il rimborso avviene tramite bonifico sul conto corrente del Soggetto Responsabile (colui che ha sostenuto l'investimento e ne è responsabile) con rate uguali in 2 anni per generatori con Pn ≤ 35 kW e 5 anni per generatori > 35kW. Per importi fino a 5.000 € è prevista l'erogazione dell'incentivo in un'unica rata.
Altre informazioni utili sul Conto Termico 2.0
Il Conto Termico promuove la riqualificazione energetico-ambientale dei vecchi impianti; il contingente disponibile ammonta a 900 milioni di euro ed è sufficiente per finanziare gli interventi nell'arco di 10 anni a partire dalla sua entrata in vigore.
Il Conto Termico è un incentivo diretto pagato al beneficiario con bonifico in 1, 2 o 5 anni; la domanda per accedervi deve essere presentata entro 60 giorni dalla conclusione dei lavori per via telematica attraverso il Portaltermico, effettuando la Registrazione sul sito di GSE. Su Youtube, è disponibile, inoltre, una sezione dedicata a video tutorial sul corretto utilizzo del Portaltermico.
L'incentivo può arrivare fino al 65% di tutte le spese ammesse all'intervento (componenrti dell'impianto, tra cui anche la canna fumaria, opere edili, manodopera), tuttavia non è possibile cumulare il Conto Termico con altri incentivi statali.
Maggiori e più dettagliate informazioni sono disponibili sul sito del GSE al seguente indirizzo: www.gse.it.
Perchè scegliere il riscaldamento a legna?
Oltre alle opportunità offerte dai vari sistemi incentivanti come il Conto Termico 2.0, il punto di forza dei moderni generatori di calore alimentati da biocombustibili solidi risiede nel risparmio generato dalla differenza di costo rispetto ai combustibili fossili.
Tuttavia, è fondamentale evidenziare che per quantificare accuratamente i benefici ottenibili dall'installazione di impianti a biomasse è necessario valutare nel dettaglio le seguenti variabili:
- costi fissi (investimento iniziale e costi operativi) ed eventuali incentivi;
- costi variabili e di manutenzione;
- vita utile dell'impianto.
Scritto da Maddalena Sofia
Categoria di Biomassa:
Pellet