
Coltivare bambù gigante: intervista al dott. Massimo Somaschini
Mar, 12/09/2017 - 11:23 0 commenti 9209 views
Coltivare bambù gigante rappresenta una nuova frontiera economica per imprenditori che vogliano investire nel settore agricolo. Nella seguente intervista, il dott. Massimo Somaschini, agronomo e consulente per la promozione e lo sviluppo di progetti integrati relativi all'innesto di nuove piantagioni di bambù gigante (per maggiori informazioni, vi consigliamo di visitare il suo sito www.investirenelbambu.com o di visitare la pagina Facebook L'agronomo del bambù gigante), ci spiega quali sono le carartteristiche di questa pianta, cosa occorre per avviare un impianto e quale potrebbe essere il ritorno economico nel breve e lungo periodo.
Buongiorno dott. Somaschini. Lei è da sempre appassionato e interessato alla fisiologia vegetale e alle coltivazioni estensive di piantagioni con moderne tecnologie agricole. Infatti, è stato consulente per il Ministero dell'Agricoltura del Ghana, per lo sviluppo di nuove tecnologie per gli ortaggi innestati, palma da olio e bambù gigante. Com'è nato, in particolare, l'interesse per il bambù gigante?
Ho avuto il mio primo contatto con il bambù gigante negli anni ‘80 in Cina, dove mi recai per alcune conferenze sulle “Tecnologie avanzate in agricoltura“ per conto della Montedison S.A. In seguito, nel 2014-2015 in Ghana ho avuto modo di vedere e seguire alcune piantagioni di bambù utilizzato soprattutto come materiale per l’edilizia ed esportato in molti Paesi, Italia compresa.
La coltivazione del bambù gigante è tradizionalmente legata a nazioni come la Cina o il Ghana, ovvero ad aree geografiche con grandi estensioni di terreno a disposizione. Come si concilia questa esigenza con la diversa morfologia del territorio italiano? In Italia, esistono già impianti per la produzione di bambù gigante?
Sebbene in Cina ci siano oltre 7 milioni di ettari a bambù gigante (¼ dell’ Italia), anche il nostro Paese è adatto a questa pianta dato che resiste a -15°/-20° C e non teme le alte temperature, purché venga irrigato possibilmente con un impianto a goccia. Inoltre, è una pianta dominante (della famiglia del granoturco), per cui non ha bisogno di altre cure particolari, se non una concimazione due volte all’anno ed un fossato perimetrale (da tenere pulito) per contrastare la colonizzazione di terreni adiacenti.
In Italia ci sono attualmente 1600 ettari di bambuseti di circa 400 aziende agricole. La maggior parte di queste ha iniziato con 1-2 ettari, ma non mancano casi come la Forever Bambù Holding che ha diverse decine di ettari di bambuseti suddivisi su più SRL agricole ed acquistabili, per chi vuole investire ma non ha terreni in quote.
Quali sono le aree geografiche italiane maggiormente adatte a una coltivazione di questo tipo?
I 1600 ettari di cui accennavo prima sono sparsi in quasi tutte le regioni italiane, con esclusione della Valle d’Aosta e della Liguria; si tratta per il 98% di piante di Phyllostachys edulis, la specie edibile per eccellenza e dagli svariati utilizzi industriali.
Com'è fatto un impianto per coltivare bambù gigante? Di che tipo di macchinari è costituito? Quali caratteristiche deve avere il terreno? C'è un minimo di piante da innestare?
Il terreno può essere pianeggiante o collinare dato che il bambù ha una forte radicazione ed è anche utilizzato per il consolidamento di terreni franosi. Consiglio sempre un’analisi del terreno, poiché sono sconsigliabili suoli troppo argillosi, non drenanti o troppo sabbiosi. Ovviamente i terreni pianeggianti sono preferibili dato che la raccolta è attualmente manuale, così come la piantumazione. La densità di piante madri da mettere a dimora varia da un minimo di 500 ad un massimo di 1200 piante per ettaro.
Per un imprenditore che voglia investire e coltivare bambù gigante, quali sono i costi da sostenere per avviare un impianto? Quali sono le risorse che deve avere a disposizione (macchinari, ettari di terreno, tecnologie)? Può essere quantificato un ritorno economico? Dopo quanto tempo? Perché dovrebbe scegliere un investimento di questo tipo?
I costi da sostenere per le piante madri vanno da € 15.000 a € 25.000 per ettaro, a seconda della densità d’impianto; a questa spesa, va aggiunto il costo dell’impianto di irrigazione a goccia. Alcuni vivai, all’atto della vendita delle piantine, propongono anche il ritiro del prodotto finito: per i germogli propongono un prezzo di riferimento di € 2.00 al kilo. Considerando che il bambuseto, fra il quarto ed il quinto anno, produce 10-12 tons di germogli, è possibile avere un rendimento di 20.000-25.000 €.
Esistono altri investimenti agricoli (ad esempio il kiwi o la vite), ma la comparazione dei costi/ricavi con il bambù è impari: le spese d’impianto sono modeste (no scassi profondi, no palificazioni, no reti antigrandine, ecc.), zero trattamenti antiparassitari (il bambù è di natura antimicotico ed antibatterico), bassi costi di gestione: controllo irrigazione ed erbe infestanti interfilari, due concimazioni anno, 60-80gg/ettaro per la raccolta dei germogli all’anno.
Di quanta acqua ha bisogno il bambù gigante? Che tipo di irrigazione è più adatta alla coltivazione?
Utilizzando l’impianto di irrigazione a goccia si riducono i consumi a circa 60-80 mc. per ettaro alla settimana in caso di siccità.
Come si inserisce la produzione di bambù gigante all'interno della filiera di trasformazione del prodotto? Esiste un servizio di ritiro del prodotto direttamente presso gli impianti? Come si concilia questa esigenza con i noti alti costi della logistica in Italia?
Si calcolano almeno 1500 applicazioni del bambù fra cui: biomasse, mobili, parquet, laminati, filati anallergici (adatti anche per biancheria intima), bibite, consumo diretto del germoglio fresco. Quest’ultimo utilizzo, in particolare, è interessante per il florido mercato dei consumatori vegetariani (circa il 10% della popolazione italiana): attualmente, solo per i ristoranti etnici arrivano 5000 tons di germogli di bambù in scatola in salamoia, che presto potranno essere rimpiazzati con quelli freschi ed a kilometro zero, visto che i bambuseti sono un po' ovunque.
Vuole dare un consiglio sulle procedure economico-gestionali da seguire agli imprenditori che vogliono investire e coltivare bambù gigante?
Sono in contatto con i maggiori vivaisti e disponibile per sopralluoghi per chi seriamente interessato ad iniziare questa redditizia ed eco-sostenibile coltivazione.
di Maddalena Sofia
Categoria di Biomassa:
Agricoltura, allevamento, gestione del verde ed attività forestale