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Caldaia a nocciolino: ecologia e risparmio garantiti

L’alternativa al gas esiste! Se state pensando di abbandonare il gas come fonte di energia per il riscaldamento della vostra abitazione, allora le biomasse energetiche sono la soluzione. I costi continuamente in rialzo che comporta il riscaldamento tradizionale (aumento del prezzo della materia prima e ulteriori aumenti fiscali) possono oggi essere facilmente abbattuti grazie alle biomasse energetiche. Scegliere di sostituire il vecchio impianto con un impianto alimentato a biomasse energetiche rappresenta infatti una considerevole fonte di risparmio, oltre a essere una scelta altamente ecologica.

Esistono diversi tipi di caldaie alimentate a biomassa; in questo senso, la tipologia di caldaia policombustibile è, a nostro avviso, quella che offre maggiori vantaggi. Una caldaia policombustibile, come si evince facilmente dal nome, ha il vantaggio di poter essere alimentata con i numerosi biocombustibili a disposizione sul mercato: legna da ardere, pellet, cippato, nocciolino di sansa. In questo modo è possibile scegliere quale materiale utilizzare in base alle proprie esigenze e alle oscillazioni dei prezzi di mercato.

Tra le alternative possibili, alimentare una caldaia policombustibile a nocciolino di sansa risulta estremamente conveniente sia dal punto di vista economico, sia perché si tratta di un materiale totalmente ecologico.

Il nocciolino di sansa è un sottoprodotto di scarto derivato dalla produzione dell’olio d’oliva. Durante la fase di lavorazione delle olive, la buccia, la polpa e il nocciolo – cioè i residui – vengono scartati dopo la spremitura delle olive e sono riutilizzati per ottenere il nocciolino di sansa. Inoltre, nella fase di lavorazione del nocciolino non sono effettuati trattamenti chimici di alcun genere, così da rendere la combustione priva di emissioni potenzialmente dannose per la caldaia e nocive per l’ambiente. Da ciò si deduce che installare una caldaia policombustibile alimentata a nocciolino significa investire nella salvaguardia dell’ambiente: essendo un prodotto totalmente naturale le emissioni nocive risultano infatti di gran lunga inferiori rispetto non soltanto ai combustibili tradizionali, ma anche alle biomasse concorrenti.

 

Fonte: UNI TS 11435:2012
 

Un ulteriore punto di forza per alimentare una caldaia a nocciolino è il potere calorifico (=PC) di questa biomassa. Al momento di scegliere quale biocombustibile utilizzare per il proprio impianto, il dato più importante è proprio il PC, la quantità di energia che una data massa sprigiona al momento della combustione; più il PC sarà alto, maggiore sarà il rendimento del vostro impianto. Anche in questo caso il nocciolino è in testa alla classifica: con un PC calcolato intorno ai 6.800 Kw/Kg il nocciolino supera per distacco sia il pellet, il cui PC oscilla tra 4.500/5.000 Kw/Kg, sia il cippato e la legna da ardere, che producono un PC rispettivamente di 3.300 Kw/Kg e di 3.500 Kw/Kg.

Ovviamente utilizzare una caldaia a nocciolino, come del resto qualsiasi biomassa, comporta una costante manutenzione, sia per quanto riguarda la pulizia dell’impianto (che deve essere settimanale), sia per quanto concerne la fase di caricamento dell’impianto, che deve avvenire manualmente. Scegliere di alimentare la propria caldaia a nocciolino ha il vantaggio di veder minimizzato il tempo impiegato per la pulizia dell’impianto, grazie al fatto che il nocciolino non subisce trattamenti chimici ed è composto totalmente da elementi naturali.

Anche parlando di stoccaggio, la convenienza del nocciolino è pari a quella del pellet e del cippato: di piccole dimensioni e dotato di una buona densità specifica, è facilmente conservabile in casa o negli spazi a disposizione. A differenza delle biomasse legnose, il nocciolino tende a essere immune dall’aggressione di muffe o comunque risulta resistente ai deterioramenti.
 

La convenienza di una caldaia a nocciolino

Abbandonare un impianto alimentato a gas/metano per adottare una caldaia a nocciolino a prima vista può apparire come un ritorno al passato. Niente di più falso. Paradossalmente il futuro è rappresentato dal mondo delle fonti di energia rinnovabile e le nuove tecnologie sono sempre più indirizzate a far fruttare il settore della green economy. Le caldaie a biomasse di nuova generazione sono frutto di un’avanzata ricerca tecnologica, e il loro utilizzo è estremamente semplice: una volta caricato il serbatoio, è sufficiente programmare la caldaia e il gioco è fatto. Le caldaie policombustibili abbinano praticità d’uso, un’elevata efficienza e ridotti sprechi di combustibile.

I nuovi modelli sono dotati di una centralina digitale, un sensore di livello del combustibile, un modulo per la produzione di acqua calda, e applicazioni per l’auto-pulizia dell’impianto.

Ma il principale motivo per acquistare una caldaia a nocciolino, o in ogni caso policombustibile, – oltre al fattore ecologico – è l’elevato risparmio economico. Non bisogna lasciarmi demoralizzare dal costo iniziale: un impianto a biomasse ha un ritorno economico sul lungo periodo. Se infatti l’esborso iniziale è superiore rispetto a un impianto tradizionale, il risparmio è garantito dall’abbattimento dei costi del materiale e dai vantaggi fiscali che lo Stato mette a disposizione nel nuovo Conto Termico 2.0. Sono infatti disponibili sconti fino al 65% sull’acquisto di prodotti a basse emissioni e dotati di alta efficienza energetica. A questo proposito si rimanda all’articolo La normativa per le caldaie a biomasse in vista del biennnio 2019-2020.
 

Scritto da Jacopo Marenghi

 
categoria per suggeriti: 
caldaia

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Pubblicato da Yuri Isoldi