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Piano PNRR e le foreste urbane: una opportunità per migliorare le nostre città e la nostra vita

Il piano PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) sappiamo che è la piu’ grande opportunità di investimenti e di cambiamento del nostro Paese degli ultimi 40 anni.
Sappiamo anche che il PNRR prevede investimenti per 221 miliardi di euro, per il 40% destinati a investimenti per il contrasto al cambiamento climatico.

Calandoci nella concretezza di questo programma meno di un mese fa è stato dato il via, da parte del Ministero della Transizione Ecologica, l’investimento M2C4-3.1 “Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano” per 330 milioni di euro.

Si tratta di un piano per la messa in dimora di 6,6 milioni di alberi su una superficie di 6600 ettari che verranno piantumati nelle 14 città metropolitane italiane per realizzare quelle che in modo suggestivo sono state chiamate foreste urbane.

Potrebbe sembrare un programma ambizioso per dimensioni e contenuto economico, ma riduttivo per cluster di popolazione   che andrebbe a beneficiarne, ma non è così.

In Italia il 75% della popolazione vive in aree urbane grandi e medie e nei sobborghi e solo il 25% della popolazione è insediato nelle zone rurali.

Le 14 città metropolitane oggetto del programma di “foreste urbane” assommano 21,5 milioni di abitanti, ovvero il 36% della popolazione italiana.

Si tratta pertanto di un programma che coinvolge una parte importante del Paese e soprattutto quella che di piu’ soffre la mancanza di verde.

Se per ogni cittadino italiano sono a diposizione circa 31 metri quadrati di verde urbano, le differenze tra città sono notevoli e il gap da recuperare, in molti casi, è notevole.

Dalla lettura degli obiettivi, Il programma di “foreste urbane” sembra nascere al netto degli errori che nel passato hanno portato a risultati spesso frustranti.

C’è una forte raccomandazione alle specie da piantumare, che dovranno essere quanto piu’ coerenti con quelle autoctone, alla successiva gestione delle piante messe a dimora che, per almeno 3 anni, devono ricevere le giuste cure e alla necessità di dare loro il giusto spazio vitale e non strangolarle tra asfalto e blocchi di cemento o gorgiere di ferro.

Naturalmente queste cure possono essere fatte solo in presenza di personale qualificato e qui il problema è politico e amministrativo in quanto i Comuni hanno visto di anno in anno diminuire il numero dei giardinieri comunali e pertanto la cura del verde dovrà necessariamente essere affidata a ditte esterne (decisione non necessariamente negativa, anzi).

Il programma di investimenti delle foreste urbane, prima ancora che il miglioramento del decoro urbano, vuole conseguire i seguenti obiettivi:

  • Riduzione dell’inquinamento atmosferico
  • Ridurre le procedure di infrazione sulla qualità dell’aria spesso comminate alle amministrazioni locali
  • Recupero dei paesaggi eccessivamente antropizzati
  • Frenare il consumo di suolo 

L’inquinamento atmosferico in Italia è un serio problema e alle polveri sottili si possono imputare oltre 65.000 morti nel solo nostro Paese.

Il piano di foreste urbane, per poter essere realizzato nei tempi previsti, (già nel corso del 2022 dovranno essere piantumanti oltre 1,5 milioni di alberi) dovrà prevedere un importante lavoro organizzativo e una sinergia tra pubblico e privato.

I vivai per esempio dovranno da subito modulare le loro produzioni e adeguarle a questa imponente richiesta che interverrà da subito e per i prossimi anni.

Necessari pertanto accordi di programma che si stanno già definendo sui diversi territori di competenza delle città metropolitane tra le amministrazioni e le aziende vivaistiche.

Un programma così ambizioso potrà essere una grande opportunità per il sistema scolastico: la scuola deve poter avvicinare alla natura e ai problemi legati al rispetto dell’ambiente i ragazzi con concrete opportunità di conoscenza e osservazione.

Anche piccole cure delle piante da parte degli studenti, possono essere un esercizio di responsabilità e di acquisizione di competenze.

Confidiamo che questi programma di foreste urbane possano già nel corso del prossimo anno diventare realtà e portare, oltre a concreti vantaggi di miglioramento dell’ambiente e delle condizioni di vita nelle nostre città, anche tanta bellezza, un valore che ci rende tutti migliori.

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Pubblicato da Gianclaudio Iannace