Tu sei qui

In Italia arriva il pellet che non abbatte gli alberi

Non causa deforestazione. 
 
Giovani universitari portano in Italia il pellet che non abbatte gli alberi. La Planeta Renewables, startup milanese nel settore delle energie rinnovabili ospitata presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore ha annunciato oggi l'avvio della collaborazione commerciale con la piattaforma www.biomassapp.it, primo ecommerce dedicato alle biomasse energetiche, ai prodotti e ai sevizi collegati B2B e B2C.
 
La collaborazione è finalizzata alla prima commercializzazione dell'agripellet da miscanto, prodotto in Italia attraverso una filiera locale. L'agripellet è un combustibile prodotto con materie prime agricole. La sua produzione tracciabile preserva le risorse forestali e non è in competizione con la filiera alimentare. L'agripellet italiano è una piena attuazione dei principi green dell'economia circolare. "Il nostro agripellet di miscanto è prodotto da coltivazioni a filiera corta dedicate e non in competizione con la produzione alimentare.
 
Questo garantisce cuna completa tracciabilità, sostenibilità e convenienza economica. L'utilizzo di coltivazioni dedicate permette inoltre di garantire la stabilità dei prezzi nel corso degli anni, riducendo notevolmente i costi variabili del trasporto e approvvigionamento della materia prima "aggiunge Lorenzo Avello, CEO di Planeta Renewables e continua "solo attraverso una completa sinergia tra tutti gli interlocutori della filiera può portare ad un effettivo ingresso sul mercato, siamo tutti entusiasti che Biomassapp, leader nel settore, abbia deciso di diventare il primo intermediario commerciale di questo prodotto innovativo".
 
"Abbiamo deciso di promuovere l'ambiziosa e innovativa iniziativa di Planeta Renewables" prosegue Gianclaudio Iannace CEO di Biomassapp "perchè crediamo alle sue concrete opportunità di successo: le richieste di agripellet da parte del mercato infatti ci sono e crescono ogni giorno". Il miscanto è una coltivazione lignocellulosica fonte di biomassa attenta all'ambiente e rinnovabile che può essere coltivata localmente, processata o bruciata per produrre energia. Il suo energy ratio, 1:35, è migliore di ogni altra attuale coltivazione, incluso il frumento.
 
Le coltivazioni lignocellulosiche sono piante non commestibili coltivate prevalentemente su terreni marginali e degradati al fine di produrre biomassa sostenibile e non in competizione con la filiera alimentare.
 
Quotidiano di Ragusa

Ti è piaciuto questo articolo?

Lascia un commento?

Accedi o Registrati
Pubblicato da Debora De Carlo