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Dalle biomasse alla geotermia a Napoli battesimo per Bio-value

Una piattaforma hi-tech per lo sviluppo di sistemi ibridi di generazione e cogenerazione basati sullo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili. E' previsto per fine marzo, con l'inaugurazione del primo prototipo a Napoli, il taglio del nastro di <<Bio-Value>>, un progetto di ricerca avviato nel 2014 per un valore di circa 6 milioni di euro e realizzato dal Distretto ad Alta Tecnologia della Campania per l'energia <<Smart Power System>> in collaborazione con le aziende Granded spa, Magaldi PowerSpa e Bioenergy Srl, tre università campane (Federico II, Università del Sannio, Università Vanvitelli) e l'Istituto di Ricerche sulla Combustione del Cnr. 

Due gli obiettivi scientifici e tecnologici del progetto. Sul piano della ricerca, Bio-Value mira a validare le potenzialità di una piattaforma integrata basata sul solare a concentrazione e sulla conversione termochimica di biomassa. Sul piano del trasferimento tecnologico, l'obiettivo, invece, è realizzare una serie di impianti prototipali di cogenerazione di piccola taglia (fino a 200 kWe) basati su processi di pirolisi-gassificazione e di digestione anaerobica di residui biogenici. 

A <<Bio-Value>> è legato a doppio filo <<Renew>>, altro progetto di ricerca su cui ha scommesso Graded azienda napoletana che opera da 60 anni nel mercato delle energie rinnovabili gestita in seconda generazione da Vito Grassi e dal fratello Federico. In collaborazione con l'Università delle Calabrie, il progetto punta alla ricognizione del potenziale di valorizzazione energetica da biomassa in Campania e, appunto, in Calabria.

La geotermia è un altro fronte su cui sta puntando da tempo l'azienda, che partecipa assieme agli atenei Parthenope, Federico II e Unisa e un progetto di ricerca che si avvia alle battute conclusive.  Si chiama <<Geogrid>> e ha come scopo lo sviluppo di processi e tecnologieinnovative per l'aumento dell'efficienza e la riduzione delle emissioni in impianti che sfruttano la risrsa geotermica per la produzione di energia elettrica.

L'energia dell'impianto non sarà ceduta al Gse ma utilizzata per gli autoconsumi delle pompe di estrazione dell'acqua dai pozzi, l'illuminazione del sito e l'alimentazione degli apparecchi della stazione di controllo e misure.

Greded punta inoltre sul recupero energetico dei reflui industriali attraverso la gassificazione con torcia al plasma per produrre biocombustibili: il progetto <<Smart Generation>>, in collaborazione con Parthenope, Federico II, Università di Perugia, Coelmo, Protom e altre realtà private. Con gli stessi partner l'azienda è in campo per "Fuel Cell Lab"., progetto focalizzato sullo studio dello sviluppo di piattaforme tecnologiche modulari basate su celle a combustibili. L'obiettivo, in questo caso, è sviluppare tecnologie innovative per la conversione energetica.

<<Industria 4.0 non è un semplice slogan. Indica l'avvento di un cambiamento epocale che, tra gli elementi portanti, ha proprio un dialogo non formale tra impresa e sistema della ricerca: è questa la strada maestra per trasferire il know how, definire e sviluppare nuove competenze - spiega Vito Grassi -. Per questo, come sistema confindustriale, promuoviamo da tempo la crescita dell'innovazione sul territorio anche attraverso numerose intese con il sistema universitario locale e con i principali Istituti di ricerca per l'adeguamento dell'offerta formativa>>. 

Il Mattino Digital

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Pubblicato da Maddalena Sofia