Tutta la verità sul potere calorifico del pellet

Il pellet è ormai uno dei biocombustibili sempre più utilizzati per il riscaldamento domestico e industriale. Valida alternativa ai combustibili gas e metano, che da decenni detengono il primato nella classifica dei combustibili per il riscaldamento, il pellet deve la propria fortuna al fatto di essere un prodotto naturale e quindi ecosostenibile, oltre a essere estremamente competitivo sul piano economico se confrontato con la spesa necessaria per sostenere un riscaldamento a gas o mentano.

Dato l’incremento della domanda, il pellet risulta ormai facilmente reperibile sul mercato. I siti on-line che promuovono la vendita di pellet e derivati sono numerosi; molti di questi offrono anche informazioni sul mercato del pellet, dati utili per il consumatore e per chi sta pensando di convertire il proprio metodo di riscaldamento. In alcuni casi però le informazioni sono confuse e contraddittorie. A questo proposito invitiamo tutti i lettori a navigare su siti dotati di certificazioni. Biomassapp è dotata del sigillo di certificazione NETCOMM: un sigillo, ideato da NETCOMM, per accreditare l’affidabilità delle aziende che operano nell’e-commerce.

In questo articolo vogliamo fare luce su una delle caratteristiche principali del pellet: il potere calorifico. Forniremo al consumatore le indicazioni e gli strumenti utili per scegliere la qualità migliore di pellet, non incappando in fregature.

CHE COS’È IL POTERE CALORIFICO

Con potere calorifico si definisce la quantità di calore che si sprigiona in fase di combustione: maggiore sarà questa quantità di calore sprigionata, maggiore sarà l’energia prodotta. 

Nel settore del pellet la normativa di riferimento è la UNI EN ISO 17225-2; inoltre un’utile guida sulla qualità del pellet è il Manuale EnPlus.

Al momento dell’acquisto, per quanto riguarda il potere calorifico il consumatore deve porre attenzione a due indicazioni: l’unità di misura che ne indica il valore e la tipologia di potere calorifico.

L’unità di misura

Le tre unità di misura sono: il megajoule per kg (=MJ/kg), il kilowattora per kg (=KWh/kg) e la kilocaloria per kg (=Kcal/kg). Essendo il potere calorifico del pellet indicato con tre unità di misura diverse, questo risulta essere un problema per il consumatore, in quanto si tende a creare confusione e perplessità. Proviamo allora a fare chiarezza.

I produttori di pellet, in assenza di una precisa normativa in merito, hanno la possibilità di decidere quale unità di misura indicare sul prodotto. Ciò comporta che una stessa tipologia di pellet può riportare tre dati diversi, andando così a creare confusione nel consumatore che vuole confrontare diverse qualità. I produttori tendono a sfruttare questa molteplicità di soluzioni per farsi concorrenza l’un l’altro. Come? Se il produttore X mette sul mercato un pellet con un potere calorifico inferiore di 3,4 KWh/kg, non sarebbe competitivo con il produttore Y che vende pellet con potere calorifico inferiore di 4,6 KWh/kg; grazie alla possibilità di servirsi delle tre unità di misura prima citate, il produttore X può stampare sul prodotto il valore del potere calorifico in MJ/kg, e in questo caso passerebbe da 3,4 KWh/kg a 12,2 MJ/kg. Il consumatore potrebbe allora incappare nell’errore di scegliere il pellet dal valore maggiore, ma in realtà risulterebbe aggirato.

Tipologia di potere calorifico

Sono due i modi di analizzare il potere calorifico: potere calorifico superiore (=PCS) e potere calorifico inferiore (=PCI).

Il PCS indica l’energia potenziale prodotta dall’ossidazione completa di un combustibile secco sommata all’energia recuperata dalla condensazione dell’acqua di combustione. Quello che ora interessa al consumatore è che questo valore non è rappresentativo per il riscaldamento domestico, perché le stufe a pellet non permettono il recupero dell’acqua di condensazione. Solo le caldaie a condensazione, per l’appunto, sono progettate per questa azione.

Il pellet poi non è un biocombustibile secco, come prevede la definizione di PCS, perché, per quanto la percentuale di umidità sia bassa nel pellet, un contenuto di acqua è comunque presente. 

Questo è il motivo per cui si deve tende a non considerare il PCS indicativo al momento dell’acquisto.

Il PCI (potere calorifico inferiore) viene determinato sottraendo al calore specifico superiore il calore di vaporizzazione dell'acqua formatosi durante la combustione. Va da sé che questo valore è più appropriato rispetto al PCS.

Il dato però che toglie ogni dubbio al consumatore è quello denominato potere calorifico netto, che valuta il pellet così com’è, cioè considerandolo con la sua naturale percentuale di umidità. Questo è il valore che deve essere tenuto in considerazione al momento dell’acquisto per avere un’idea realistica del potere calorifico del pellet che vogliamo scegliere.

TIPOLOGIE DI LEGNO PER POTERE CALORIFICO

Sul mercato sono numerosi i tipi di pellet, differenti per tipologia di legno. A umidità zero, i diversi tipi di pellet hanno un potere calorifico che si aggira tra i 5,2 -5,58 KWh/kg.

La normativa in merito prevede che la materia prima deve essere legno vergine lavorato con un trattamento di tipo meccanico.

Ecco una tabella con i principali tipi di legno:

TIPO DI LEGNO

POTERE CALORIFICO SUPERIORE

 

Kcal/kg

KWh/kg

MJ/kg

QUERCIA

4548

5,2

19,04

PINO

4557

5,3

19,07

FAGGIO

4578

5,3

19,16

ABETE

4588

5,3

19,2

FRASSINO

4660

5,4

19,5

CASTAGNO

4731

5,5

19,8

BETULLA

4800

5,58

20,1

 

Generalmente i legni più comuni per la produzione di pellet sono l’abete, il pino e il faggio. Come si evince dalla tabella, la differenza del valore del potere calorifico è relativa tra questi tipi di legno. I pellet dotati di potere calorifico più alto sono il castagno e il pellet realizzato dal nocciolino.

In conclusione, la tabella confronta il potere calorifico calcolato con le tre unità di misura: dato su cui è opportuno porre attenzione al momento dell’acquisto.

Per evitare le fregature e per non danneggiare il vostro impianto di riscaldamento, è opportuno acquistare pellet certificato e servirsi di portali e-commerce dall’affidabilità garantita. Il sito di Biomassapp mette a vostra disposizione offerte garantite, affidabili e di qualità.

 

 

Scritto da Jacopo Merenghi

Categoria di Biomassa: 
Pellet

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Pubblicato da GIANCLAUDIO IANNACE