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Stefano Mancuso "La nazione delle piante"

“Dare tutto per scontato e pagare un conto salatissimo” - (misteroettam, Twitter).

Stefano Mancuso è uno scienziato di fama internazionale con un importante curriculum.

Il  suo libro “La nazione delle piante” è di grande interesse per almeno due motivi.

Il primo motivo è l'originale idea lungo la quale si sviluppa il saggio: le piante, malgrado tutti i tentativi dell'uomo di metterla a repentaglio, rendono possibile la vita sulla Terra, e costituiscono la piu' importante comunità del pianeta (solo gli alberi sono oltre 3000 miliardi), Stefano Mancuso, nel suo libro, immagina le piante come una grande comunità di individui che lui definisce Nazione delle piante.
La Nazione delle piante, nella narrazione dell'autore, propone a tutti i viventi una sua costituzione, che, in otto articoli, detta le regole sulle quali costruire un futuro di migliore qualità della vita  e benessere per tutti.

Il secondo motivo per il quale il libro “la Nazione delle piante” merita di essere letto è l'articolo 5 di questa “costituzione” ovvero “la nazione delle piante garantisce il diritto all'acqua, al suolo e all'atmosfera puliti”.

Sono 10 pagine che fanno capire in modo chiaro quali sono i pericoli della CO2 e dell'aumento delle temperature, e di quanto le attività umane le abbiano fatte crescere (solo negli ultimi 30 anni, quelli nei quali gli scienziati hanno provato a sensibilizzarci sul tema, la CO2 è cresciuta del 40%).

La soluzione per Mancuso nel suo libro “la Nazione delle piante” è non solo limitare le emissioni, ma allearsi con chi, per milioni di anni e fino alla rivoluzione industriale,  ha regolato gli equilibri della quantità di CO2 presente in atmosfera, garantendo la vita sul nostro pianeta, ovvero le piante.

Allearsi con le piante vuol dire moltiplicarne la presenza in ogni spazio, piantare ovunque, e in particolar modo nelle città, dove oramai vive il 55% della popolazione mondiale.
Servirebbe un programma internazionale in questa direzione, un programma semplice con una soluzione collaudata da milioni di anni e percorribile da tutte i Paesi, ovvero piantare miliardi di nuove piante.

Questa azione globale di piantumazione porterà non solo all'abbassamento della CO2, ma produrrà nuove opportunità economiche, nuova bellezza e tanto senso di responsabilità individuale e collettiva specie nelle nuove generazioni. Un vero e concreto green deal.

Riprendendo l'aforisma iniziale, godiamo di una grande fortuna e forse dobbiamo imparare ad esserne consapevoli.

Vero è che in Italia la superficie boschiva negli ultimi 30 anni si è raddoppiata, ma si tratta sopratutto di ex terreni agricoli inselvatichiti e poco o per nulla curati dall'uomo.

Il problema deve essere guardato in modo complessivo, a livello mondiale e sopratutto bisogna trovare il modo di far arrivare le piante nelle città, dove piu' se ne sente il bisogno.

Serve una maggiore sensibilità collettiva e una consapevolezza diffusa e insegnata, che faccia capire a tutti cosa fanno per noi le piante, per la qualità di aria e acqua e di come, proprio le piante, insieme a nostri comportamenti meno distruttivi dell'ambiente, risolveranno i problemi legati all'aumento della CO2 e, conseguentemente, della temperatura del nostro pianeta.
Sono fiducioso che, questa maggiore consapevolezza da parte di tutti noi sull'importanza delle piante per la nostra stessa vita e quella del pianeta, arriverà.

Basta guardare a come è cambiata, dagli anni 90 ad oggi, la nostra sensibilità verso il mondo animale e il diverso modo con il quale ci rapportiamo a tali esseri viventi.

Se la tradizione giuridica considera l'animale come res nella disponibilità degli umani, oggi si affacciano nuove concezioni che si chiedono se sia possibile includere i non umani tra i soggetti del diritto e riconoscere loro una qualche forma di soggettività giuridica.

Forse non si arriverà a questo, ma un grande passo avanti è stato fatto già qualche anno fa, con il trattato di Lisbona che che ha stabilito che “gli animali sono essere senzienti” impegnando tutti gli Stati ad assicurare agli animali una condizione di benessere comprensiva anche di una dimensione morale.

Anche le piante meritano, per il fatto stesso che hanno garantito e garantiscono la vita sulla Terra, una maggiore attenzione.

Si arriverà anche per le piante ad una maggiore considerazione e rispetto da parte degli umani?
Lo spero per il nostro stesso bene, prima ancora che per il bene delle piante, e anche l'autore Stefano Mancuso nel suo libro “la nazione delle piante”, mi sembra fiducioso in tal senso.
 

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Pubblicato da Gianclaudio Iannace