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Pellet di lino: un nuovo agripellet sul mercato

 Cos'è il pellet di lino?

Il pellet di lino è un valido esempio di agripellet (di cui abbiamo già parlato in questo articolo), ovvero un innovativo biocombustibile di origine non legnosa.

Per pellet non legnoso si intende infatti una tipologia di pellet non derivato da scarti legnosi quanto da sottoprodotti colturali di tipo ligno-cellulosico, che rientra tra gli esempi di combustibili solidi elencati nella norma ISO UNI 17225 del 2014, in particolare nella parte 6.

 

Oggi i biocombustibili rappresentano un'eccellente risorsa dal punto di vista non solo economico ma anche ambientale: permettono infatti di utilizzare scarti di produzione (agricola, industriale, alimentare, eccetera) come biocarburanti.

In una profonda crisi energetica, col conseguenziale aumento del prezzo del pellet legnoso (stando alla OCU - Organizzazione dei consumatori e degli utenti - si è riscontrato un aumento di ben il 67% in più rispetto al 2021 e del 96% rispetto al 2017), ricorrere a combustibili alternativi più green e sostenibili sembra la sola ed unica soluzione possibile.

 

Il pellet di lino di Soels Electrotech

 

A creare per la prima volta il pellet di lino è stata un'azienda francese, la Soels Electrotech. Per ottenerlo, è sufficiente trasformare gli scarti del lino sotto forma di cippato, dopo aver rimosso accuratamente la polvere, per poi comprimerli fino a 10 volte.

Come racconta il Dirigente della società, Olivier Soels, l'obiettivo era quello di "realizzare un pellet facilmente trasportabile, un combustibile per tutti, con una combustione identica alla legna”.

Anche la scelta del lino da parte dell'azienda non è casuale: infatti, ben "l’85% della produzione mondiale di lino è in Francia, tra Mont Saint-Michel e Dunkerque”, per una produzione complessiva nazionale di 11.000 ettari dedicati a questa materia. In questo senso dunque, la Francia non ha bisogno di acquistare la biomassa necessaria da altri paesi.

 

A differenza del pellet legnoso inoltre, il lino mantiene "un livello di umidità costante", quindi non ha bisogno di essere essiccato con enormi impianti.

Ma Soels Electrotech non è l'unica azienda ad aver implementato la produzione di pellet di lino.

 

Prairie Clean Energy (PCE)

 

In Canada, esiste un'altra impresa, la Prairie Clean Energy, che ha deciso di impegnarsi dal punto di vista ambientale proprio grazie al riuso degli scarti del lino: esso infatti, non avendo alcuna

proprietà nutritiva, non ha alcun valore di mercato, costringendo gli agricoltori alla scelta di bruciarlo nei campi.

Stando alla ditta infatti:

"Ogni anno nelle praterie canadesi vengono bruciate 750.000 tonnellate di paglia di lino, 1,1 milioni se si aggiungono quelle provenienti dagli Stati Uniti. La combustione di ogni tonnellata di paglia di lino genera circa 80 kg di anidride carbonica e di emissioni di gas serra. Bruciare 50 tonnellate di paglia di lino in un campo coltivato, equivale alle emissioni annuali di gas serra generate da un'automobile (circa 4 tonnellate/anno). Pertanto, utilizzare circa 85.000 tonnellate di paglia di lino per produrre 75.000 tonnellate di pellet di biomassa equivale a rimuovere 1.700 veicoli ogni anno dalla rete stradale. "

 

Mahmood Ebadian, responsabile dello sviluppo dei prodotti e della catena di fornitura della PCE, dichiara in merito: "Questa tecnologia ha il potenziale per ridurre le emissioni di gas serra fino all'80% se utilizzata per sostituire i combustibili fossili per il riscaldamento dei processi industriali".

Infine, Mark Cooper, amministratore delegato di Prairie Clean Energy ha spiegato che: "Ci sono più di 4.000 centrali elettriche a biomassa nel mondo in questo momento e non riescono a trovare il combustibile di cui hanno bisogno per soddisfare la domanda".

Anche nel caso della PCE, la scelta della fibra di lino è risultata essere la migliore in Canada perché è stato stimato che ogni acro coltivato a lino nelle praterie canadesi produce circa 0,65 tonnellate di paglia: ciò porta il totale annuo delle forniture di paglia di lino dal Canada occidentale a circa 700.000 tonnellate.

 

Stando a questi dati, Cooper ha stimato che le forniture totali di paglia di lino richieste dall'azienda probabilmente non supereranno le 30.000 tonnellate. Una volta verificata l'idoneità della paglia di lino per la produzione di pellet e stabiliti i contratti di vendita, la quantità di paglia necessaria potrebbe aumentare rapidamente, portando entro tre anni la lavorazione complessiva di oltre 250.000 tonnellate di paglia di lino all'anno.

 

Pellet di lino: caratteristiche tecniche

 

Tra le caratteristiche tecniche del pellet di lino, esso presenta un potere calorifico a partire da 4,2 KWh/kg ed un'umidità inferiore all'8%.

In generale dunque, il pellet di lino risulta essere una valida alternativa al pellet legnoso, oltre ad essere un virtuoso esempio di agripellet.

 
Categoria di Biomassa: 
Pellet

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Pubblicato da Gianclaudio Iannace