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La saggezza degli alberi un libro di Peter Wohlleben

A chi e a cosa servono i poeti, gli alpinisti e le suore di clausura? A tutti noi, perché le loro idee, che sembrano estreme e fuori dalla vita “normale”, servono appunto a portare un po’ piu’ in là i nostri traguardi, spesso sclerotizzati da un quotidiano che ci lascia poco tempo per pensare, per sognare e per osare.

Peter Wohlleben è un forestale tedesco, ambientalista impegnato (per conoscere tutte le sue attività e il suo lavoro www.peter-wohllenben.de), autore del libro “La saggezza degli alberi” edito da Garzanti.

Un libro con una doppia chiave di lettura: scientifico-divulgativa e politica, in una proposta talvolta estrema, ma sempre molto originale.

La prima parte è principalmente scientifico-divulgativa: l’autore parla degli alberi, della loro morfologia, delle loto caratteristiche, delle patologia e soprattutto della loro “intelligenza” e vita sociale in modo interessante e originale.

Per Wohlleben gli alberi sono trattati come una comunità composta da individui capaci di comunicare, provare sentimenti, reagire agli stimoli e cambiare per sopravvivere, una idea non nuova, ma rafforzata e spiegata con la forza e la chiarezza di chi le cose le conosce e le pratica ogni giorno, da forestale.

Oltre a questo una serie di suggerimenti concreti, da come mettere in dimora le piante a come potarle (meglio dire a come NON potarle), a come curarle quando si ammalano.

La cosa straordinaria è che sembra quasi un libro di anatomia umana, di psicologia e sociologia: alberi umanizzati, una comunità, quella degli alberi, che vive in interazione con tutti gli altri esseri viventi.
Questa passione così estrema dell’autore, diventa un limite quando si affrontano temi “politici”.

L’autore è, ad esempio, promotore della raccolta di legna con i cavalli, per evitare che il peso di svariate tonnellate dei mezzi a motore, possa schiacciare il terreno e procurare danni alle radici e promuove il bando delle sostanze chimiche per curare le piante.

Wohlleben chiede inoltre spazi (il 5% delle aree boschive) dedicati alla coltivazione delle specie originarie, una sorta di gigantesca Arca di Noe’ della biodiversità.

L’autore è anche contrario all’uso delle biomasse a fine energetici e comunque contesta la tassonomia del legno e dei suoi derivati come fonte energetica sostenibile, contrario anche alla raccolta della legna che già si trova a terra nei boschi, in quanto perfino la rimozione di legna “morta” può compromettere l’equilibrio ambientale.

Noi, invece, pensiamo che l’uomo possa utilizzare le risorse della natura, in modo equilibrato e non distruttivo, e che, in fondo, abbiamo sempre curato con attenzione solo tutto cio’ che ci puo’ portare vantaggio e ricchezza; al contrario, quello che non ha un “valore”, finisce per essere poco curato e spesso abbandonato.

Questa contrapposizione “politica” non esclude però che le idee di Peter Wohlleben debbano essere respinte: al contrario dobbiamo considerarle un momento di riflessione e di consapevolezza per portare un po’ piu’ in alto la nostra asticella di valori e di coscienza ecologica, nel rispetto dei doni meravigliosi della natura.

Categoria di Biomassa: 
Agricoltura, allevamento, gestione del verde ed attività forestale

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Pubblicato da Gianclaudio Iannace