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Gli alberi protagonisti inconsapevoli della street art Yarn Bombing

L’arte del graffito o, meglio, graffitismo a suon di rivestimenti artigianali in ambienti urbani realizzati secondo l’antica tradizione delle lavorazioni “all’uncinetto in punto crochet” e di quelle “a maglia”.
 
Così può essere definita la forma di street art che va sotto il nome di “Yarn Bombing” tesa a suscitare nello spettatore on the road, anche più distratto, positive e profonde percezioni, spesso anche di valenza sociale, oltre, quindi, la semplice e mera visione, grazie all’unione di manualità, tradizio-ne, armonia e colori, in un insieme di gioiosa bellezza.
 
Tale forma artistica, invero, nasce in molti casi, piuttosto che in modo solita-rio, da progetti che accomunano gruppi di persone al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica su alcune e più disparate tematiche sociali diventando, al tempo stesso, occasione di coesione ed inclusione anche interculturale.
 
Con filati lavorati all’uncinetto ovvero a maglia vengono rivestiti o avvolti, in modo rimovibile e non permanente, elementi facenti parte degli arredi ur-bani come, ad esempio, fontane, statue, panchine, ponti e finanche uno o più alberi.
 
Un graffitismo, per così dire, “in punta di piedi” di valenza principalmente, se non esclusivamente, rievocativa con tutto il rimando metaforico, tra gli altri, all’ecosostenibilità in contrapposizione, con i suoi colori, al grigiore del-le metropoli.
 
Questa espressione artistica si ritiene tragga origine per caso, a metà dello scorso decennio, negli Stati Uniti, in Texas, in una piccola bottega di Hou-ston dove la titolare Magda Sayeg  ha l’idea di ornare la maniglia della por-ta di ingresso con una delle sue morbide lavorazioni artigianali “a maglia”.
 
 
L’arte del tessere così destinata inizia a diffondersi nella città di Houston grazie al contributo dell’ideatrice e delle sue seguaci che, come per incan-to, offrono, grazie ai loro lavori, una visione inedita degli “alberi abbigliati” della città per la gioia dei passanti e dei curiosi.
 
L’interesse suscitato è tale che in poco tempo questa nuova espressione artistica viene proposta, nelle sue svariate declinazioni, in molte metropoli americane fino a diffondersi nel mondo, approdando, così, anche in Italia.
 
Timidamente, ma sempre più, vere e proprie opere d’arte cittadine open air senza risparmiare gli alberi che ne animano le piazze, i viali, i parchi.
 
Per molti ciò può essere un richiamo all’attenzione ed al tempo stesso oc-casione, almeno auspicabile, per meglio apprezzare la bellezza degli alberi così adornati ed il loro potere rievocativo anche in termini, oggi più che mai, di ecosostenibilità.
 
 
Certo, qualcun altro parafrasando la celebre frase del filosofo Lessing, che si rifà a sua volta alla teoria del piacere leopardiana “l'attesa del piacere è essa stessa il piacere”, potrebbe chiedersi “ma gli alberi, e più in generale, la natura non è essa stessa arte?”
 
Forse gli inconsapevoli alberi apprezzano il tepore offerto loro da queste deliziose e colorate copertine, ma di certo è un bel sollievo sapere che, per quanto apprezzabili, sono rimovibili e, quindi, non permanenti!
 
Articolo di Gianclaudio Iannace
 
[1]su questa nuova forma artistica, ved., fra tanti,, “Luisa e la rivoluzione gentile di maglia e uncinetto: liberano la creatività e fanno sentire meno soli (da scoprire in fiera)”, in barbaraganz.blog.ilsole24ore.com; più di recente, “Yarn bombing a Villa Borghese”, in artemorbida.com

[1]tra gli altri, “Il filo di Arianna della Street Art: introduzione al Yarn Bombing”, in greengraffiti.com

 

Categoria di Biomassa: 
Legna da ardere

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Pubblicato da Gianclaudio Iannace