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Coronavirus e pellet prestagionale

Cosa può accadere al mercato del pellet prestagionale in tempi di coronavirus

 

Chi segue il Blog di Biomassapp sa che il pellet è un biocombustibile di varia provenienza (vedi Impariamo a conoscere il pellet di sansaTutto quello che c'è da sapere sul pellet di pagliaPellet di nocciolino di sansa: guida all'acquistoPellet di girasole: guida all'acquistoPellet di mais tra etica e convenienza) e dalle molteplici applicazioni (si rimanda ad articoli precedenti come Guida ai pellet per barbecue quanto costano e a cosa servono e Meglio riscaldare la casa a pellet o a metano? tutto quello che c’è da sapereCaldaia a pellet o caldaia a biomassa? Conviene davvero spendere di più etc.). Chi ci segue sa inoltre che Biomasapp è costantemente aggiornata sulle fluttuazioni di mercato, e propone ai propri lettori i momenti più propizi per acquistare vari tipi di biocombustibile (vedi ad esempio Comprare ora il nocciolino di sansa per l'inverno 2020/2021, Quando conviene acquistare il nocciolino di sansa) indifferentemente dal fatto che questi siano grossisti, venditori al dettaglio oppure acquirenti finali. È per questo motivo che è arrivato il momento di parlare di pellet prestagionale, con un focus specifico su produttori/importatori e rivenditori. Quando parliamo di pellet prestagionale, facciamo riferimento di una specifica finestra temporale antecedente l’inizio ufficiale della stagione di vendita del pellet.

Data la situazione corrente e l’impatto che il COVID-19 sta avendo sull’economia mondiale, il presente articolo si pone come un’analisi sulla situazione odierna del mercato del pellet, e su come questo si evolverà nei prossimi mesi.

 

Pellet prestagionale vs pellet stagionale: quali sono le differenze

 

Il concetto di pellet prestagionale non può che opporsi a quello di pellet stagionale. Per fare chiarezza su cosa il termine stagionale e prestagionale significa, bisogna prima di tutto fare un overview sul mercato del pellet durante l’intero anno solare. 

È bene sapere che il mercato del pellet si divide in tre fasi; stagionale, prestagionale, tardivo.

Il periodo stagionale del pellet, ovvero il periodo nel quale è presenta il più alto apporto di domanda ed offerta da parte di produttori, rivenditori ed acquirenti, va da Agosto fino a Dicembre. Questo periodo può essere considerato come il periodo classico dove avviene il maggior numero di transazioni ed è quello dove il pellet viene venduto generalmente a prezzo pieno.

Il periodo prestagionale invece, che va da Marzo ad Agosto, può essere considerato come una finestra temporale anticipata ideale per acquistare il pellet ad un prezzo vantaggioso. In media durante questo periodo i produttori e importatori forniscono ai grossisti prezzi che possono oscillare dal 10% fino al 15% in meno rispetto a quelli proposti durante il periodo stagionale.

Per finire, il periodo tardivo può essere considerato come quei mesi che si protraggono oltre il periodo stagionale, e che dipendono unicamente dall’andamento della stagione invernale. Un inverno prolungato dunque (com’è stato il caso per l’anno 2019) porta ad una maggiorazione di prezzo del pellet.

 

Coronavirus e pellet prestagionale

 

Date le considerazioni precedenti la domanda che sorge è per quale motivo, dato che i prezzi del periodo prestagionale sono così vantaggiosi, non tutti i rivenditori acquistano le loro scorte durante questa fascia di tempo per avere successivamente un maggior guadagno durante il normale periodo di vendita. La risposta a tale domanda verge su tre punti, e può essere riassunta in fondi, stoccaggio, disponibilità.

L’idea di acquistare grossi carichi di pellet prestagionale da parte dei rivenditori è ovviamente un’idea fondata, ma applicata in maniera limitata e relativa alla loro alla disponibilità monetaria per l’acquisto iniziale, allo spazio che hanno a disposizione per stoccare il prodotto (che rimarrà lì probabilmente fino all’inizio del picco delle vendite durante il periodo stagionale, quindi dopo qualche mese) ed infine alla disponibilità che hanno i produttori/importatori di mettere a disposizione il prodotto per i grossisti.

Quest’ultimo punto merita di essere elaborato ulteriormente. Ogni produttore ha una capacità produttiva rigida derivata da una molteplicità di fattori (come ad esempio la disponibilità di materia prima, disponibilità finanziaria per il processo di produzione, importazione e trasporto etc.), il che vuol dire che non è possibile (né tantomeno consigliabile) per molti produttori generare più prodotto di quello che le loro risorse finanziarie e logistiche permettono di supportare. Da qui deriva l’idea di smaltire parte di questo prodotto durante il periodo prestagionale per incrementare gli introiti nonostante i prezzi scontati. In altre parole è meglio iniziare il periodo di produzione anticipatamente e vendere più pellet ad un prezzo minore che vendere meno prodotto ad un prezzo pieno esclusivamente durante il periodo stagionale.

Date queste premesse è possibile osservare come la produzione di pellet, come qualsiasi altra attività imprenditoriale, è soggetta ad un delicato equilibrio il quale in questo periodo è compromesso dall’attuale pandemia che sta influenzando l’economia mondiale su tutti i fronti. Questo vuol dire che il COVID-19 ha avuto un pesante impatto anche sui processi produttivi del pellet, limitandone sia la produzione che l’importazione in Italia. A tale proposito è bene tenere a mente che per tutto il pellet consumato in Italia solamente il 15% deriva da produzioni nostrane, mentre il rimanente 85% è frutto di importazioni estere. Questo vuol dire che ad ora l’intera produzione di pellet è compromessa, e la sua disponibilità sul mercato italiano è estremamente limitata. 

 

Pellet prestagionale

 

Il COVID-19 inaspettatamente ha avuto, e sta avendo, un enorme impatto su tutti gli aspetti della nostra vita. La quotidianità che siamo abituati a conoscere è stata alterata e molte delle nostre abitudini interrotte. Tra queste il pellet prestagionale è sicuramente l’ultima preoccupazione a cui fare caso, almeno fino a quando la stagione fredda comincerà a farsi sentire, l’emergenza Coronavirus sarà passata e tutti i possessori di impianti a pellet si ritroveranno con limitate risorse per riscaldare il loro abitato.

Il consiglio da dare in questo caso è quello di non soffermarsi sul presente ma di guardare oltre, quando la crisi globale sarà superata, e le esigenze quotidiane di una vita regolare saranno ristabilite come prima del Coronavirus.

Per questo motivo il presente articolo è rivolto principalmente ai rivenditori, come spunto di riflessione sulla situazione corrente per quello che riguarda il mercato del pellet ad oggi. Il Coronavirus passerà, le abitudini saranno ristabilite e ci sarà un repentino incremento di domanda contro un brusco calo dell’offerta. Comprare pellet prestagionale adesso significa guardare verso il futuro e non solo per quello che riguarda un guadagno monetario, ma anche come un modo per offrire un servizio per coloro che fanno affidamento ai biocombustibili per il proprio benessere.

Scritto da: Leandro Loriga per Biomassapp.

 

Categoria di Biomassa: 
Pellet

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Pubblicato da Gianclaudio Iannace