Tu sei qui

 

 

Comprare un impianto di riscaldamento a biomassa: meglio il Conto Termico o l'ecobonus 110%?

Agosto è ormai finito e l’autunno si sta avvicinando. Questo vuol dire che per molti è ora di prepararsi ai mesi freddi, sia per quello che riguarda operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti a biomassa per una sicura messa in funzione, che per lo stoccaggio del biocombustibile così da evitare il rush dell’ultima ora ed il conseguente incremento dei prezzi. Con l’avvicinarsi dell’autunno arriva anche la consapevolezza di una bolletta più gravosa per tutti coloro che ancora fanno affidamento sui combustibili fossili per il riscaldamento del proprio abitato. Questo può portare a domandarsi se non sia meglio optare per soluzioni più ecosostenibili ed economiche. Per tutti i possessori di impianti a combustibile fossile oppure vecchi impianti a biocombustibile le opzioni per migliorare la classe energetica della propria abitazione sono varie e molteplici. Tra queste due sono quelle più interessanti: il Conto Termico e l'ecobonus 110%.

 

In questo breve articolo prenderemo in considerazione sia il Conto Termico che l'ecobonus 110%, mettendo in risalto similarità e differenze e cercando di indirizzare tutti coloro che sono interessati a sostituire il proprio vecchio impianto, stufa o caldaia, verso la soluzione più innovativa ed economica.

 

Italia ecosostenibile: qual è la situazione attuale

Prima di cominciare a mettere a confronto il Conto Termico e l’ecobonus 110% è bene fare una breve premessa su come l’Italia stia sperimentando una forte crescita nel mercato delle energie rinnovabili. L’Italia infatti è l’unico tra i principali Paesi UE ad aver raggiunto nel 2017 (18,3%) l’obiettivo fissato dalla Direttiva 2009/28/CE per il 2020 (17%). La commissione Europea infatti ha stabilito il Green Deal europeo, ovvero una tabella di marcia per rendere sostenibile l'economia dell'UE (ovvero ad impatto climatico zero) entro il 2050 e l’Italia in questo è in prima linea in fatto di risultati raggiunti. Questo è dovuto a due fattori; il successo delle politiche nazionali di agevolazione fiscale per l’incremento della classe energetica degli edifici, ed una maggiore sensibilizzazione in materia. Il Conto Termico può essere considerato tra gli artefici di questo successo, e l’ecobonus 110% , introdotto nel 2020, non può che conferire un’ulteriore spinta al trend che l’Italia sta sperimentando in fatto di ecosostenibilità delle fonti energetiche.

 

Conto Termico ed  ecobonus 110%: quali sono le differenze

Il Conto Termico, inizialmente introdotto con il D.M. 28/12/2012 e successivamente aggiornato con il D.M. 16/02/2016, mette a disposizione tutta una serie di incentivi promossi dal Gestore dei Servizi Energetici per l'incremento dell'efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. I fondi messi a disposizione dal Gestore dei Servizi Energetici (G.S.E.) ammontano complessivamente a 900 milioni di euro per l’anno 2020, 700 milioni dei quali destinati appositamente a soggetti privati, condomini ed imprese con i restanti 200 milioni invece per la Pubblica Amministrazione. Il Conto Termico prevede un rimborso pari al 65% della spesa totale effettuata per interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti per migliorarne la prestazione energetica. Gli interventi previsti dal Conto Termico sono due e riguardano produzione di energia termica da impianti a fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni (vedi Conto Termico per stufe a pellet). Per quanto riguarda soggetti privati che hanno intenzione di sostituire o acquistare una caldaia a biomassa, oppure una stufa, è bene fare riferimento ai criteri di ammissibilità per interventi di piccole dimensioni. Quest’ultimo infatti prende in considerazione sia caldaie a biomassa che stufe e termocamini a pellet.

Per quanto riguarda le caldaie a biomassa è bene tenere a mente i criteri di ammissibilità per poter accedere agli incentivi del Conto Termico. Tra questi alcuni sono di particolare rilevanza:

  • Conformità alla norma UNI EN 303-5:2012
  • Certificazione di un organismo accreditato che attesti la conformità alla norma UNI EN 303-5, classe 5. 
  • Rendimento termico utile non inferiore a 87% + log(pn) dove pn è la potenza nominale dell’apparecchio.

Per quanto riguarda le stufe:

  • Certificazione di un organismo accreditato che attesti la conformità alla norma UNI EN 14785 (in caso di pellet) e UNI EN 13240 (in caso di legna).
  • Rendimento termico utile maggiore dell’85%.
  • Emissioni CO non superiore a 1,25 g/Nm3 (in caso di legna) e non superiore a 0,25 g/Nm3 (in caso di pellet).

Il contributo viene versato in tempistiche e modalità diverse a seconda dell’importo; per cifre inferiori a 5.000 euro in un’unica rata entro 60 giorni circa, per cifre superiori a 5.000 euro in più soluzioni (per approfondire vedi Conto Termico 2.0, Tutte le novità sul Conto Termico 2020)

Se il Conto Termico è nato nel 2012, l’ecobonus 110% invece è più recente e trova la sua fondazione nel Decreto-legge n. 34 pubblicato nel Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 128 del 19 maggio dal titolo Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19, conosciuto anche come Decreto-legge Rilancio. Quest’ultimo introduce l’ecobonus 110% che incentiva specifici interventi di riqualificazione energetica sostenuti tra dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021. La peculiarità dell’ecobonus 110% è che, a differenza del Conto Termico per ogni 100 euro investiti per un’opera di riqualificazione energetica, si ha ritorno pari a 110 euro (quindi una detrazione del 110%). Sebbene le premesse dell’ecobonus 110% siano più invitanti rispetto al Conto Termico, quest’ultimo presenta alcune caratteristiche che è necessario prendere in considerazione. La prima di queste è che l’ecobonus 110% è usufruibile esclusivamente se l’acquisto della caldaia oppure la stufa, è compreso in un più ampio progetto di riqualificazione energetica che prevede un miglioramento certificato di almeno due classi energetiche dell’immobile. In altre parole l’ecobonus 110% per gli impianti a biomassa è usufruibile esclusivamente se l'acquisto di impianti di calore alimentati da biomasse combustibili (per una spesa massima di 30.000 €) è effettuato in concomitanza con; interventi di isolamento termico, sostituzione impianto di climatizzazione invernale nei condomini con impianto centralizzato, sostituzione impianto di climatizzazione invernale in edifici unifamiliari (per approfondire vedi Decreto rilancio ed ecobonus fiscale 110% per gli impianti a biomassa: sono ammessi all'incentivo?).

Conclusione

Il presente articolo ha voluto mettere a confronto l’ecobonus 110% con il Conto Termico, per fornire al lettore alcune informazioni necessarie per effettuare una scelta informata riguardo le principali agevolazioni fiscali usufruibili per l’acquisto di impianti a biomassa. Che si decida di comprare una caldaia a biomassa oppure una stufa il Conto Termico e l’ecobonus 110% sono sicuramente scelte consigliate, in quanto entrambi possono essere considerati il motore trainante delle politiche di ecosostenibilità che l’Italia ha intrapreso già da tempo ed un’incoraggiante prospettiva verso il futuro. Se il Conto Termico prevede un rimborso pari al 65% della spesa totale effettuata per interventi di riqualificazione energetica, l’ecobonus 110% prospetta una detrazione che supera la spesa iniziale. Sebbene quest’ultimo sia più allettante l’impegno richiesto è maggiore. Oltre a questo bisogna tenere a mente che il Conto Termico, essendo stato istituito nel 2012, ha superato abbondantemente la fase di rodaggio iniziale, il che vuol dire che la sua applicabilità sul campo è stata testata ed eventuali carenze in ambito legislativo sono state – idealmente – sopperite. La stessa cosa non può essere detta dell’ecobonus 110% il quale ha, al momento, meno di un anno di vita. Sia il Conto Termico che per l’ecobonus 110% sono scelte valide che devono essere ponderate con attenzione, e valutate a seconda delle esigenze personali.
 

Scritto da: Leandro Loriga per Biomassapp.

Categoria di Biomassa: 
Pellet
categoria per suggeriti: 
biomassa

Ti è piaciuto questo articolo? 

Lascia un commento

Accedi o Registrati
Pubblicato da Gianclaudio Iannace