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Come gli alberi possono migliorare la nostra vita

 

Organizzati a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro, il G20 di Roma e il Cop 26 di Glasgow, hanno riportato l’attenzione del Mondo sui temi ambientali

E’ stata l’occasione, per i giovani movimentisti, di mettere sotto accusa i Governi di tutti i Paesi e i loro politici, ai quali rimproverano il tradimento degli impegni di Parigi 2016, inanità e ipocrisia: in uno slogan, il vuoto BLA BLA BLA.

Il movimentismo dei ragazzi della generazione Z è uno stimolo importante, ma spesso le loro proposte risultano estreme e poco attuabili: dicono NO un po’ a tutto, dai combustibili fossili al nucleare e questo è difficilmente compatibile con le necessità di energia di un mondo popolato da quasi 8 miliardi di persone, con interi continenti che sono lontanissimi dal nostro livello di consumi e che ambiscono, comprensibilmente, a migliorare la loro condizione, il che significa piu’ energia a basso costo, piu’ acqua piu’ consumi.

Abbiamo bisogno di energia e non è pensabile che sia tutta da produrre con le fonti alternative, ma serve, ragionevolmente, un paniere di opzioni da modulare con gradualità.
Esiste una iniziativa a favore dell’ambiente che, indiscutibilmente e senza contrindicazioni, possa trovare tutti d’accordo?

Certo, piantare alberi!

Ma perche’ gli alberi fanno bene all’ambiente?

Gli alberi assorbono l’anidride carbonica (la famigerata CO2) contribuendo così a contrastare il riscaldamento climatico.
Gli alberi puliscono l’aria, incamerando ozono, ossido di nitrogeno e biossidi di zolfo.
Gli alberi contrastano l’erosione dei terreni e ci donano bellezza, contribuendo a rendere migliore la nostra vita.

Forse il Cop 26 non servirà a nulla, forse sarà ricordato come il meeting del bla bla bla, ma certamente cambierà la vita degli abitanti della città di Glasgow che, a giugno 2021, in vista dell’evento, hanno deciso di  finanziare un piano decennale per la piantumazione di 18 milioni di alberi: 10 alberi per ogni abitante della sua area urbana.

Questo progetto porterà Glasgow ad ottenere, nel giro di 20 anni, risultati migliori in termini di contenimento della CO2, rispetto a quelli sottoscritti a Parigi 2016, impegni che, al momento, noi tutti siamo lontanissimi dal raggiungere.

Un ottimo e concreto esempio.

Ma quanti alberi ci sono nel mondo?

Se ne stimano oltre 3000 miliardi, più di quanto si pensasse fino a qualche anno fa.
Un numero enorme, ma che purtroppo nel mio cervello ridimensiono subito se lo confronto, (mele con pere, si certo…solo numeri e suggestione) con il numero degli euro del nostro debito pubblico:

 quasi 2750 miliardi…..

Ma le foreste nel mondo crescono o no?

Purtroppo a livello globale decrescono: il 27% della superficie della Terra è foresta e, dal 1990 al 2015, si è riscontrato un calo della superficie forestale pari allo 0,15% all’anno, con una positiva tendenza, negli ultimi anni, al rallentamento di questa percentuale.

Se nel Mondo le foreste perdono pezzi ogni anno, in Europa le cose vanno molto meglio.

Nel nostro continente le foreste crescono e l’Italia è il paese dove crescono di piu’, ricoprendo il 38% della superfice.


Bisogna però dire che In Italia, piu’ che una maggiore sensibilità ambientale e piani di piantumazione, è stato l’abbandono dei terreni agricoli a fare la differenza.
Sono decenni che nel nostro Paese non vengono realizzati grandi piani di piantumazione come quelli successivi alla prima guerra mondiale o quelli degli anni ’60, programmi che hanno contribuito, ad esempio, a dare alla Calabria le splendide foreste del gruppo della Sila che oggi possiamo ammirare e che pensiamo siano li’ da sempre.

Si, perche’ in Italia, come un po’ in tutto il Mondo, di foreste primarie, ce ne sono davvero pochissime: tutto quello che vediamo è opera del lavoro dell’uomo, che piantava alberi per poterne trarre nutrimento per se’ e per gli animali domestici, legna per il fuoco o per le costruzioni di case, barche, suppellettili, attrezzature.

La cosa peggiore che possiamo fare è ritenere che gli alberi debbano essere intoccabili, non utilizzabili per le attività dell’uomo.

Questo atteggiamento toglierebbe loro valore e non contribuirebbe ad incrementare la loro presenza sul pianeta…anzi.

Gli alberi peraltro hanno una vita, talvolta molto lunga, come per gli olivi che possono viere centinaia di anni, talvolta relativamente breve, come nel caso del limone o della palma che vivono 50 anni.
Dobbiamo pertanto piantare gli alberi e imparare, con intelligenza, a godere dei loro frutti e poi ripiantare, per lasciare a chi verrà dopo di noi la stessa opportunità.

Una riflessione: da qualche anno vedo tagliare tutti gli alberi ai lati delle autostrade…..perché?


Per motivi di sicurezza?

Se fosse cosi’ potremmo piantare siepi, ad esempio di oleandro, che possono contribuire a rallentare un mezzo che malauguratamente dovesse scavalcare il guardrail, costituire una ottima barriera acustica, rendere piu’ bello il percorso senza necessità di grande manutenzione, essendo l’oleando una pianta che sopporta il clima caldo e quello freddo e non necessita di cure particolari, sopportando anche potature severe.

In Italia i chilometri di autostrada sono circa 6000 e, se utilizzassimo almeno 5 metri per lato per piantare siepi, i numeri sarebbero davvero molto interessanti con un forte contributo all’assorbimento della CO2 e dei veleni della combustione dei veicoli.

Quanti alberi possiamo piantare nel mondo?

Si stima che piantarne 1200 miliardi in un tempo di 10 anni potrebbe fortemente contribuire a riportare in equilibrio quello che si è perso negli ultimi 25 anni a livello globale anche in termini di assorbimento della CO2.

Un programma molto ambizioso, ma che porterebbe, a differenza di tante teorie campate in aria, risultati sicuri e con un costo alla portata dei Paesi piu’ ricchi.

Iniziamo allora dagli alberi, per rendere migliore il nostro mondo.

 

 

Categoria di Biomassa: 
Pellet

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Pubblicato da Gianclaudio Iannace