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Che cos’è il nocciolino? E come usarlo per il riscaldamento di casa?

 

Il nocciolino, o per essere più precisi nocciolino di sansa, è un sottoprodotto di scarto ottenuto dalla lavorazione delle olive; esso rientra a tutti gli effetti nei sottoprodotti utilizzabili negli impianti a biomasse e a biogas, come suggerisce il decreto MiSE 23 giugno 2016, che va a recepire per l’Italia la direttiva 2009/28/CE.

Per ricavare il nocciolino si utilizzano tutti gli elementi di scarto che derivano dal processo di spremitura delle olive, ovvero polpa, buccia e nocciolo. Ne deriva che da questo frutto non si spreca niente: la materia prima può essere consumata come alimento, o trasformata sotto forma di olio; i suoi scarti per la produzione di sansa e nocciolino da combustibile, ed ancora gli stessi scarti della combustione come concime. Una filiera estremamente interessante di recupero e riutilizzo, che esemplifica perfettamente come si possa sfruttare un prodotto al 100%, salvaguardando il pianeta e sfruttando le sue risorse in maniera consapevole e pulita. Questo prodotto agricolo, infatti, subisce procedimenti di lavorazione industriali esclusivamente meccanici, e quindi assolutamente non inquinanti. Inoltre, la filiera di trasformazione delle olive è nel nostro Paese costantemente tracciata e monitorata, attraverso stringenti normative.

Grazie alla sua eccezionale idoneità per la combustione in impianti di riscaldamento e di generazione di elettricità, il nocciolino è oggi ricercato sempre più spesso sia da aziende come centrali elettriche, cementifici, e grandi imprese industriali, sia da semplici consumatori dotati di impianti di riscaldamento a biomasse, per il suo utilizzo come combustibile alternativo per la produzione di energia sostenibile.

Come si ottiene il nocciolino?

Il materiale derivante dalla lavorazione delle olive segue un processo industriale di separazione e, a differenza del procedimento messo in atto per le sanse esauste, per ricavare il nocciolino non vengono impiegati collanti o solventi di origine chimica. Questa caratteristica fa sì che, in fase di combustione, diminuisca la produzione dei fumi di scarto, aumentando potenzialmente la vita delle caldaie progettate per l’utilizzo di questo particolare combustibile come materia prima. Un vantaggio per l’Italia è il fatto che la coltivazione di olive venga praticata in alta percentuale rispetto agli altri Paesi; nei mesi successivi alla raccolta, che avviene nel periodo invernale (tra ottobre e febbraio) e alla lavorazione delle olive, ciò determina una facilità di reperimento di questa materia prima, che permette di acquistarlo ad un prezzo estremamente accessibile.

Quanto conviene utilizzare il nocciolino per il riscaldamento di casa?

Il potere calorifero dato dalla combustione del nocciolino è molto elevato: secondo alcune stime esso si aggira intorno al 6,2/7,4 Kw/Kg (per meglio comprendere il senso di questi numeri, lo si può rapportare con il potere calorifero del pellet tradizionale, che è di circa 4,4 Kw/kg). Ciò è dovuto in particolare al suo peso specifico, molto più elevato rispetto alle altre biomasse: da ciò ne deriva una produzione energetica maggiore, e di conseguenza una indubbia convenienza nell’utilizzo di questo combustibile rispetto alle altre biomasse ad uso energetico.

Un altro vantaggio del nocciolino è quello relativo al suo stoccaggio: esso si presenta come un prodotto molto leggero e di piccole dimensioni, ed il suo volume fisico occupa poco spazio, simile per la forma al cippato e per il peso al pellet. Di conseguenza esso può essere facilmente imballato, trasportato e distribuito.

Una sua ulteriore caratteristica positiva è la tendenza a non essere aggredito da muffe o trasformazioni meccaniche nella forma: ciò grazie alla bassa percentuale di umidità presente, e alla struttura molto dura che non ne consente deformazioni.

Infine, come già accennato in precedenza, il nocciolino risulta molto conveniente dal punto di vista economico: ciò è dovuto anche dal fatto che la sua produzione e trasformazione, proprio come quella delle olive, segue procedimenti molto semplici e a basso costo, e ciò si riversa anche sulla vendita.

Categoria di Biomassa: 
Sottoprodotti della trasformazione delle olive (sanse, sanse di olive disoleata, acque di vegetazione)

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Pubblicato da Admin Admin