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Cenere del pellet: come smaltirla e riutilizzarla?

Dove si butta la cenere del pellet?

La cenere del pellet può essere tranquillamente buttata nell'umido, controllando che non siano presenti braci accese all'interno, quindi assicurandosi che sia completamente spenta e fredda.

Infatti, stando al D.Lgs. 152/2006 (in particolare, alla parte IV), la cenere del pellet derivante da processi di combustione della biomassa e classificata come “rifiuto speciale non pericoloso”. Ad un primo sguardo, è opportuno notare come allora la cenere di pellet rientra a tutti gli effetti tra i rifiuti speciali. Dunque perché cestinare nell'umido senza problemi?

Ebbene, la risposta deriva proprio dalla combustione che ha originato la cenere di pellet: trattandosi di biocarburante, la sua accensione ha prodotto nient'altro che un composto organico, a meno che non si decida di bruciare materiali differenti dal pellet. In quel caso infatti non è possibile in alcun modo conferire la cenere del pellet nell'umido.

Ad oggi, non esiste una regolamentazione che indichi le specifiche concentrazioni massime ammissibili degli elementi chimici all'interno della cenere del pellet per poter essere conferita nella frazione umida, ma ciò si basa sul buonsenso degli utenti. In generale dunque, basta adoperare esclusivamente pellet o altri biocombustibili come l'agripellet (ne abbiamo parlato in questo articolo)

Ad esempio, nel regolamento CE 2092/1991, che prevede la “cenere di legna” come fertilizzante, viene specificato che la combustione che ha originato la cenere deve avvenire con “legname non trattato chimicamente dopo l’abbattimento”.

Avete letto bene: la cenere del pellet può essere adoperata anche come fertilizzante. Parliamone meglio.

 

La cenere del pellet come fertilizzante 

La cenere del pellet può rivelarsi particolarmente utile come concime per le nostre piantine in terrazzo: basterà infatti scioglierla con dell'acqua per permetterne un migliore assorbimento.

Infatti la cenere del pellet contiene al suo interno moltissimi minerali come potassio, calcio, magnesio e fosforo, fondamentali per la crescita e sostentamento dei vegetali. Immettere dunque cenere del pellet disciolta nei vasi può davvero portare benefici: tutto dipende infatti dalla solubilità degli elementi nel suolo.

Il potassio, ad esempio, che deve essere immediatamente disponibile per le piante, viene rapidamente disciolto in acqua proprio per evitare che venga disperso, mentre calcio e magnesio hanno una cosiddetta solubilità intermedia. Il fosforo infine è il minerale meno solubile in assoluto. 

Una domanda sorge allora spontanea: immettere cenere del pellet nel suolo, può in qualche modo compromettere l'ambiente ed in che modo? La risposta sembra essere no: è stato infatti stimato che quantità massime di 5-8 t/ha di cenere del pellet per anno sono generalmente riconosciute non arrecare alcun pregiudizio al suolo e all’ambiente.

In generale dunque, adoperare la cenere del pellet come fertilizzante per il nostro giardino sembra a tutti gli effetti una soluzione estremamente ecologica ed economica per il giardinaggio domestico ma anche per l'agricoltura in generale, come vedremo tra poco. 

 

La cenere del pellet in agricoltura

Gli elementi contenuti nella cenere del pellet non giovano solo alle piante in senso stretto. Essi infatti sono utilizzati anche dai microrganismi per la decomposizione e fermentazione e dunque la formazione di nuove sostanze organiche, che possono così essere rilasciate nel terreno molto più lentamente.

Questo perché, grazie alla presenza della cenere del pellet, è possibile correggere i pH rendendoli più basici o eventualmente, anche più acidi, a seconda delle necessità. E' stato calcolato che per dosi di cenere del pellet intorno a 5 tonnellate ad ettaro, possa portare a innalzamenti del pH compresi tra 1,4 e 2,0 unità per qualche anno ( fonte ), un dettaglio particolarmente utile per l'agronomia.

Se al contrario fosse necessario diminuire il pH, bisogna andare allora a stimare la concentrazione di ossido di calcio nella cenere del pellet o da quel dettaglio, calcolare quanta cenere del pellet immettere nel suolo, andando cioè ad utilizzarla a mo' di calce viva. Il motivo che spiega questa modifica di pH è strettamente collegato all'umidità del suolo. E' stato stimato che la cenere del pellet, in un quantitativo di circa 3-4 kg/m3 di suolo, in aggiunta al letame e al compost già adoperato, assorbe umidità, migliorando dunque l'areazione, che a sua volta, incrementa la fermentazione della biomassa, menzionata prima. 

Inoltre, proprio i microrganismi possono, durante la decomposizione, liberare acidità, che verrà appunto controbilanciata dall'alcalinità della cenere del pellet stessa. 

A livello normativo, non esistono ad oggi regolamentazioni in merito allo spandimento della cenere del pellet nei suoli agricolturali, eppure, il loro utilizzo risulta essere particolarmente vantaggioso per due principali funzionalità: correzione del pH del suolo e assorbimento dell'umidità.

 

In conclusione

Si noti allora come l'utilizzo di pellet per il riscaldamento domestico sia efficace ed ecologico anche in un aspetto delicato come la cenere del pellet derivato dalla combustione.

Scritto dalla Dott.ssa Jolanda Di Nuzzo

 
Categoria di Biomassa: 
Pellet

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Pubblicato da Gianclaudio Iannace